20 aprile 2007

APRIAMO ALLA PACE

21 aprile '07 - Emergency lascia l'Afghanistan
Emergency se ne va dall'Afghanistan, ma dall'Italia non viene meno il sostegno ai progetti in atto. Anche Venezia, come altre città, ha allestito sabato scorso un presidio in campo San Geremia davanti alla sede della Rai, per richiedere la liberazione immediata di Rahmatullah Hanefi, responsabile afghano dell'ospedale di Emergency a Lashkar-gah. Rahmatullah aveva dato il suo prezioso contributo alla liberazione del reporter italiano Daniele Mastrogiacomo, ma ora il governo di Karzai lo detiene in carcere, considerandolo piuttosto (questa l'accusa ufficiale) un complice dello stesso sequestro.
Il personale internazionale di Emergency si è trovato così costretto a lasciare le strutture sanitarie per ragioni di sicurezza. Emergency in Afghanistan rappresenta l'unica rete sanitaria con tre centri chirurgici, un centro maternità, 28 posti di primo soccorso soccorso. A Kabul inoltre da un anno è in funzione l'unica tac di tutto l'Afghanistan.


20 aprile '07 - APRIAMO ALLA PACE: una chiave per Rahmatullah Hanefi

A partire da venerdì i molti cittadini che hanno sostenuto i programmi umanitari di Emergency in Afganistan potranno dire, depositando la loro chiave, che non dimenticano la condizione di Rahmatullah, di Emergency ed il terrore della guerra che continua a colpire ogni giorno nel Paese non risparmiando niente e nessuno.
Lo farà la presidente Teresa Sarti inaugurando una struttura a P.za Farnese, in pieno centro storico a Roma.
Porteranno la propria anche Antonio Di Bella, Vauro Senesi, Massimiliano Fuksas, Michele Santoro, Sandro Ruotolo, Erri De Luca, Gianni Cipriani, Furio Colombo, Gabriele Polo, Sabina Guzzanti, Ezio Mauro e Chantal Mastrogiacomo.

19 aprile '07 - Nota ufficiale di Kabul
Kabul diffonderà i verbali delle interrogazioni al mediatore di Emergency nel sequestro Mastrogiacomo, Hanefi, ancora nelle carceri afghane dopo la liberazione del giornalista. E lo farà al termine del procedimento legale. Lo comunica in una nota l'ambasciata afghana a Roma. Hanefi, prosegue la nota, "è sotto interrogatorio per non aver rispettato la legge" affermando che gli interrogatori sono a norma di legge afghana.
L'ambasciata afghana in Italia ha inoltre espresso parole positive nei confronti dell'operato dell'associazione fondata da Gino Strada.
Nella nota si legge: "Da parte del governo e popolo afghano, esprime la sua sincera gratitudine a Emergency ed al suo staff per i suoi nobili e umanitari servizi'' e ''il governo ed il popolo afghano si augurano che questa attività umanitaria riprenda le sue funzioni il prima possibile".
19 aprile '07 - Sit-in ambasciata afgana
Ci aspettiamo che il governo italiano faccia un gesto diplomatico ufficiale''. Lo ha detto Teresa Sarti Strada, presidente di Emergency al sit-in di fronte all'ambasciata afgana. La manifestazione e' stata organizzata per chiedere la liberazione di Rahmatullah Hanefi. ''Abbiamo richiamato il personale italiano di Emergency dall'Afghanistan dopo le accuse infamanti che ci sono state rivolte - ha spiegato la moglie di Gino Strada - Se il governo Karzai non smentisce questa infamia dovremo chiudere tre ospedali e 26 punti di primo soccorso''.

13 aprile '07 - Staff internazionale di Emergency uscito dall'Afganistan
Una parte dello staff internazionale di Emergency che per motivi di sicurezza ha lasciato l'Afganistan, da Dubai, dove è dapprima convenuto, nei prossimi giorni raggiungerà alcune sedi delle attività di Emergency in Cambogia, Sierra Leone e Sudan.
Altri componenti dello staff afgano continueranno a seguire i nostri ospedali, in Panshir, a Kabul e a Lashkar-Gah, e le cliniche ad essi collegate, per consentirne il miglior funzionamento possibile in questa fase, e per fare il possibile perché sia superata la situazione attuale.
Alcuni, infine, rientreranno in Europa, essendo imminente la scadenza prevista del loro impegno in Afganistan.

EMERGENCY_Wikipedia
Gli obiettivi di Gino Strada e degli altri fondatori dell'associazione sono da sempre chiari e trasparenti: prestare assistenza medico-chirurgica gratuita alle vittime dei conflitti armati.
Emergency è sempre assolutamente neutrale in qualsiasi conflitto, non si chiede se ci siano "buoni" o "cattivi", ma vede solo persone che hanno diritto ad una dignità e ad essere curate.
Oggi Emergency è presente in Cambogia, Afganistan, Iraq, Sierra Leone dove costruisce e gestisce ospedali per i feriti di guerra e per emergenze chirurgiche, centri per la riabilitazione fisica e sociale delle vittime di mine antiuomo e altri traumi di guerra, posti di primo soccorso per il trattamento immediato dei feriti, centri sanitari per l'assistenza medica di base. Dal 2002 ha iniziato interventi a Jenin in Palestina e a Medea, in Algeria, in Sudan, in Nicaragua e in Kosovo (in questi ultimi due fornendo medicinali a strutture esistenti).

http://it.wikipedia.org/wiki/Emergency