13 aprile 2010

Emercency: gli arrestati a Kabul

(ANSA) - MILANO, 13 APR -''I nostri operatori, i tre fermati e gli altri, si trovano ora a Kabul''. L'ha detto Gino Strada sugli arrestati sabato a Lashkar-gah.Il fondatore di Emergency ha poi detto che 'gli operatori sanitari e i nostri connazionali sono stati privati della liberta' ed e' responsabilita' del governo garantirne l'incolumita''. Poi, Strada ha ricordato che l'Italia spende ''2 milioni al giorno di tasse dei cittadini per tenere 3000 militari a proteggere un governo che arresta medici d' ospedale''.

Il ministro degli esteri Franco Frattini ha inviato una lettera al presidente afgano Hamid Karzai sulla vicenda dell'arresto dei tre membri italiani di Emergency in cui ha chiesto di "accelerare" le indagini.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo d'inchiesta sul caso dei tre operatori italiani di Emergency, arrestati sabato scorso con l'accusa di un aver partecipato ad un complotto per uccidere il governatore di Helmand.

A piazzale Clodio si spiega che non sono emersi sinora collegamenti di quest'ultima vicenda con la gestione delle trattative per il rilascio dei giornalisti Daniele Mastrogiacomo e Gabriele Torsello.
Oggi la Ong ha dovuto lasciare il suo ospedale di Lashkar Gah. Emergency, ha detto ad Apcom Maso Notarianni, responsabile comunicazione della Ong italiana, "non ha il controllo" del suo ospedale. Secondo quanto riporta il sito di Peace Reporter, "i cinque cooperanti di Emergency che non erano stati prelevati dalla sicurezza afgana, ma che erano comunque rimasti bloccati a Lashkar Gah, si trovano adesso a Kabul".
"In seguito alle operazioni che hanno portato al prelevamento di Marco Garatti, Matteo Dell'Aira e Matteo Pagani, i cinque erano rimasti asserragliati nella casa dell'organizzazione di Gino Strada. A sbloccare la situazione è stata la mediazione dell'ambasciatore italiano a Kabul Caludio Glaentzer" e il lavoro della Farnesina.

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