23 dicembre 2009

Italia ri-nucleare

Nel giorno in cui Obama pone l'ultimatum ad Ahmadinejad, per il controllo dei materiali fissili delle centrali nucleari in Iran, l'Italia decide che forse tornerà al nucleare, la cosa sarebbe poi gestita da tecnici francesi, secondo accordi già stipulati da Belusconi.
Diverse e contrastanti le reazioni dal mondo politico: il centrodestra applaude compatto, mentre il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, non vede "la fattibilità, l’utilità e il senso di avventurarsi in un piano con queste tecnologie, che dobbiamo importare dall’estero".
Ci si chiede anche con quali soldi dovrebbero essere costruite le nuove centrali, previste nell'accordo Italia-Francia, come sarà mai risolto il problema delle scorie, e si critica anche la scelta geografica dei siti.
Fra questi compaiono anche Trino, Caorso, Latina e Garigliano dove sono localizzate le quattro centrali nucleari già costruite nel nostro Paese, già dismesse e mai più riavviate a seguito al referendum dell’87.
Importante ricordare che non si tratta solo dei siti di nuove centrali nucleari, ma anche di strutture per lo stoccaggio di materiale radioattivo, tra cui l'uranio impoverito, proveniente anche da altri paesi.

Già nell'aprile 2008, il Governo di Romano Prodi aveva esteso il segreto di Stato sull'individuazione del sito unico di stoccaggio delle scorie nucleari: la popolazione non dovrà essere informata. (sic!)
Certo che queste strutture potrebbero diventare non solo bersaglio politico della popolazione ivi residente, ma in caso di guerra aperta con l'Iran, oltremodo di attacchi terroristici da altri paesi.
La questione è importante. L'uranio impoverito, contrariamente a quanto suggerisce il nome, oltrechè pericoloso è anche di molto prezioso. A causa delle alte temperature sprigionate, è materiale di costruzione nella balistica dei missili perforanti anticarro. Pertanto lo stoccaggio e la lavorazione dello stesso sono oltremodo Top-Secret.

Restiamo davvero perplessi, in un paese dove non sempre funziona neanche la normale raccolta dei rifiuti solidi urbani, di fronte al problematico stoccaggio delle scorie nucleari, specialmente nelle centrali più antiche e desuete, come quella di Trino.

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